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Cinema e automobile.
Identità e storia di un popolo e oggetto del quale essere orgogliosi; da leggere nello sguardo di Marcello Mastroianni appoggiato alla sua Mercedes in una via romana che parla di quotidiana “Dolce Vita”, nella passione di Pier Paolo Pasolini per la sua GT 2000 Veloce, di Totò per la sua 6C o in Dustin Hoffman alla guida del suo Duetto Alfa Romeo nel film Il Laureato.
Un’ intensità emozionale ed un desiderio di confronto, di sfida da vivere appassionatamente, traslati in pellicole prestigiose come Un bellissimo novembre e Il boom o in film indimenticabili dal chiaro valore storico culturale come Rocco e i suoi fratelli.
La sfida spesso è fra la sensualità delle forme dell’auto e la personalità di chi la possiede, concetti trasmessi da pellicole celebri e non che, come protagoniste, hanno un uomo e la sua auto.
Successo e automobili, un binomio esplosivo, simbolico, che consegna alla storia concetti di eleganza e stile, così come di personalità e sogno.
Poesia d’altri tempi, oggi le star preferiscono l’ombra concedendosi raramente una cabriolet. Nella quotidianità del terzo millennio sempre più spesso viene scelta un’auto-alcova dove si è certi di non essere visti e disturbati. Ma non è sempre così per fortuna perché ci sono vetture simbolo scelte e guidate normalmente da nomi dello showbiz; basti pensare al generale revival delle coupé di prestigio che certo non necessitano di autista come l’Alfa Romeo 8C Competizione, la Lamborghini Murcielago o la Maserati Granturismo.
Non solo supercar: anche la nuova Mini e la Cinquecento, vetture riconoscibili dal fascino un po’ retrò che, aggiornando canoni estetici di un passato nobile, si preparano a entrare nella storia dell’automobile e che certamente hanno trovato posto anche nei garage di molti collezionisti affiancando preziosi esemplari di ieri, dei quali sono spesso l’evoluzione .
L’automobile, dunque… un sogno lungo più di un secolo.
Secondo Giorgetto Giugiaro
“una scultura, un qualcosa che dà emozioni, nonché un mezzo che deve rispondere a tante esigenze, a partire dalla funzionalità e compreso il ritorno degli investimenti. Incontrovertibilmente, è prodotto che fa girare non poca parte dell’economia mondiale”
Forse nessuno di noi l’ha mai vista al centro della quotidianità e ancor più come protagonista di pellicole al fianco di registi ed attori che hanno fatto grande la cinematografia nazionale ed estera.
Sempre presente dai primi anni del secolo scorso ad oggi, ha vissuto accanto a tutte le generazioni di italiani scandendone la vita e le abitudini quale compagna di viaggio o semplice sogno nel cassetto.
La sua storia si interseca con quella d’Italia vivendo un costante ed incessante sviluppo anche grazie alla motorizzazione intrapresa negli anni ’50, spesso riportata nelle pellicole a testimonianza di come eravamo e di come siamo.
Tante pellicole che hanno fatto grande la cinematografia hanno come protagonista o semplice comparsa un’automobile, spesso un’ Alfa Romeo.
Simbolo del benessere della borghesia della metà Novecento, veloce e potente vettura delle forze di polizia o indispensabile mezzo di fuga del malvivente di turno o, più semplicemente, icona di sportività e del made in Italy.
La Casa Milanese, tra tutte, è forse quella che più ha vissuto in primo piano la cinematografia nazionale ed internazionale;
dal dopoguerra al grande cinema degli anni della Dolce Vita a quello degli anni 70, avvincente, drammatico e di grande pregio anche dal punto di vista della tecnica, passando poi ai generi trash e comico ed alla commedia sino alle innumerevoli fiction poliziesche dei giorni nostri. Non solo Corse, quindi, anche il binomio auto-cinema è Alfa Romeo.
Un Marchio che ha da sempre legato le proprie fortune al blasone internazionale per le innumerevoli competizioni in cui ha dominato ma anche al legame con la gente, al sogno tutto italiano del mito della velocità.
Imprescindibile, poi, il binomio tra l’Alfa e Forze dell’Ordine: chi non conosce le Gazzella dei Carabinieri e la Pantera della Polizia di Stato? Ovvio che quest’immagine nasce da un legame pluridecennale nato con le 1900 degli anni ’50 e tutt’ora persistente con le ipertecnologiche Alfa 159 e Giulietta che dalla quotidianità vengono traslate nella cinematografia. Ci sono poi i collezionisti, forse la categoria che più di ogni altra riassume l’identità del rapporto uomo-automobile.
In tanti ancora oggi si ritrovano nello spirito degli anni ‘70 e non è un caso che la cinematografia moderna sia tutt’ora caratterizzata da meticolose ambientazioni nel passato, così come casuale non è il fatto che aumentino a dismisura collezioni di autovetture d’epoca e di incontri a tema riconducibili ad Alfa Romeo ed al genere poliziottesco che ha fatto da padrone negli anni più duri dal dopoguerra ad oggi: quelli di piombo!
Il nostro mondo sta cambiando rapidamente e la tecnologia procede a tale rapidità che si è quasi sopraffatti dalla moltitudine di oggetti e invenzioni che invadono e modificano le nostre abitudini: videotelefoni, cinema multisala con visioni tridimensionali, televisione digitale, automobili alimentate con fonti energetiche alternative contrapposte alle secolari cabine telefoniche, ai cinema di periferia e ai combustibili benzina e diesel.